Ore 15.00
Sala del Tempio di Vibia Sabina e Adriano

La città dei pellegrini: il primo giubileo
Un numero enorme, pari forse a due milioni di pellegrini raggiunse Roma nel 1300, anno del primo giubileo indetto dal papa Bonifacio VIII. Lo scopo di tutti era la remissione dei peccati. Il viaggio di molti, uomini e donne, fu lungo, faticoso e pericoloso. L’afflusso ingente richiese enormi sforzi per rispondere alle richieste di alloggi e per sfamare persone e animali. Chi si mosse a piedi, chi a cavallo, chi su carri e carretti in quella che si può definire la prima occasione di turismo religioso, che riportò l’Urbe all’antica grandezza.
Maria Giuseppina Muzzarelli
Ore 16.30
Sala del Tempio di Vibia Sabina e Adriano

Costantinopoli, la nuova Roma
Fondata come “nuova Roma”, Costantinopoli eredita dall’Urbe modelli e simboli, ma li rielabora profondamente in un confronto che si snoda per secoli tra imitazione e conflitto. Nello sguardo bizantino, Roma è insieme madre e avversaria: una tensione tra fedeltà e rifiuto che ha segnato la storia culturale e politica dell’Europa lungo tutto il Medioevo e oltre.
Alessandra Bucossi
Ore 17.30
Piazza di Pietra

Roma Pop: gli anni Sessanta e la scuola di piazza del Popolo
Come Parigi con il Café Flor frequentato dagli impressionisti o Lisbona con A Brasileira, il locale prediletto da Fernando Pessoa, anche Roma ha dei luoghi che sono simbolo di stagioni culturali eccezionali. Negli anni Sessanta i giovani artisti si ritrovavano al Caffè Rosati in Piazza del Popolo per confrontarsi sulla possibilità di escogitare una strada italiana per la Pop Art. Nasce così l’avventura di Mario Schifano, Franco Angeli, Pino Pascali e Giosetta Fioroni, tra sperimentazioni, rivalità e relazioni pericolose.
Costantino D’Orazio
Ore 19.00
Piazza di Pietra

Dante a Roma, Dante e Roma
Nel 1300 un uomo di trentacinque anni si ritrova in una selva spaventosamente oscura, da dove intraprende un viaggio straordinario che lo porta al di qua e al di là del mondo. La prima delle decine e decine di città che nel corso di questo viaggio si sente nominare è Roma: la parola che la indica risuona già nel primo canto dell’Inferno. Che rapporto ci fu fra Dante, la sua Divina Commedia e la città di Roma?
Giuseppe Patota con letture di Luca Pedron
Ore 20.30
Piazza di Pietra

La lezione di Seneca
Seneca era stato il numero due dell’Impero e aveva una conoscenza diretta dei meccanismi del potere e della natura degli esseri umani: Roma offriva un repertorio straordinario di caratteri e di atteggiamenti. Le sue analisi non nascevano dunque astrattamente ma a contatto con la più concreta realtà. Per questo pone la domanda che, forse, è la più fondamentale: quella sulla stupidità del genere umano. Ma oltre la domanda egli sa, da vero filosofo, fornire elementi decisivi per la nostra risposta.